Questi mini-racconti sugli abiti da lavoro hanno una grande storia alle spalle. Che comincia in un agriturismo gestito da Arkadia (una Onlus che lavora con giovani disabili), dove Alessandro Guerriero si è trovato quasi per caso a soggiornare. In un dopocena ricco di chiacchiere, i gestori dell’agriturismo hanno chiesto a Guerriero cosa avrebbe potuto fare per aiutarli a diffondere la conoscenza di Arkadia. E Guerriero rispose: “Cominciate ad aprire una sartoria sociale, che poi capiamo che succede”. Arkadia seguì il consiglio, ottenendo gli strumenti per la sartoria in comodato d’uso e coinvolgendo le sarte e le donne del paese affinché insegnassero alle ragazze e ai ragazzi a “diventare sarti”. Nel frattempo Guerriero chiese a una cinquantina di artisti, stilisti e designer il dono di un schizzo di un “abito da lavoro”. Quindi, Tam –Tam (www.tam-tam-tam.org) ha realizzato un workshop durante il quale è stato insegnato ai partecipanti a trasformare alcuni di questi schizzi in un cartamodello. Questi cartamodelli sono stati infine spediti alla sartoria sociale di Arkadia, che ha così contribuito a realizzare gli abiti esposti nella mostra Abiti da Lavoro, curata da Alessandro Guerriero e realizzata grazie alla Triennale di Milano (25 giugno-31 agosto 2014). La mostra è poi volata a New York, Toronto e Montreal.
Una serie di doni che ha prodotto un grande risultato.
Per accompagnare questo percorso, Tam-Tam ha aperto su facebook la pagina Abiti da lavoro sulla quale Giacomo D. Ghidelli ha pubblicato questa serie di mini-racconti, illustrati poi da Nicoletta Veronesi. Mini-racconti molto diversi tra loro che hanno però in comune una cosa: raccontare chi siamo e lo sforzo per cogliere chi vogliamo essere nelle molteplici variazioni dei nostri abiti da lavoro mentali.
TAM-TAM, 2014